
Progettare spazi Human Centered con il Business Design
Ogni giorno viviamo in ambienti che dovrebbero essere pensati e costruiti per migliorare la qualità della nostra vita.
Ma se ci guardiamo attorno la situazione non è esattamente questa.
Qualche esempio? Pensiamo alle difficoltà di un ipovedente che deve raggiungere un luogo utilizzando il trasporto pubblico o muoversi all’interno di un museo; oppure agli spazi per la salute e la cura che sono ancora concepiti quasi esclusivamente come luoghi funzionali alle attività mediche e ben poco alla comodità e al benessere delle persone che li devono vivere.
Progettare spazi commerciali, direzionali e pubblici è un’azione complessa e se davvero l’obiettivo da raggiungere è costruire un beneficio a favore delle persone allora dovremmo ribaltare completamente il punto di vista fin dall’inizio e “progettare in ottica Human Centered” ovvero partendo dai bisogni (job) del Cliente.
Il Business Design, in quanto metodologia di Design Thinking concepita per innovare i “Modelli di Business”, è una disciplina molto potente e di grande impatto se applicata in sinergia e potenziamento della progettazione di spazi pubblici, direzionali e commerciali.
Il Business Design è, inoltre, una naturale evoluzione del Design Thinking che, a mio parere, favorisce i progettisti e i creativi proprio perché l’approccio alla costruzione delle idee – e alla risoluzione dei problemi – segue esattamente lo stesso processo di lavoro:
1. partire dagli sketch per fissare le prime idee
2. realizzare prototipi di progetto
3. valutare la fattibilità tecnica ed economica
Il Business Design ha in più un vantaggio differenziante rispetto alla progettazione tradizionale: mette al centro di ogni progetto le persone e i loro bisogni, aiuta i team di lavoro a co-progettare la soluzione ideale per l’utente finale; inoltre, grazie all’utilizzo di mappe visuali e all’analisi dei processi e alla loro correlazione, si ha una visione dell’impatto finale prima che i lavori inizino e con minor margine di errore.
Il progettista architettonico non dialogherà più solo con le figure tecniche, ma all’interno del team di lavoro raccoglierà e integrerà informazioni fondamentali nella fase di progettazione del concept; la conoscenza profonda del cliente e le sue necessità, infatti, dovranno essere primarie negli obiettivi di progettazione.
Il risultato sarà, per tutti, la scoperta di un nuovo linguaggio comune; in questo modo la proposta di valore del progetto, le risorse e attività chiave insieme a sostenibilità economica influenzeranno notevolmente le scelte del team e saranno strumenti utili per realizzare il giusto progetto per il giusto target di clienti/utenti.
Il ruolo stesso del progettista deve così essere ripensato anche nella definizione e sarà un ruolo più ampio e più completo, che vorrei definire come Progettista Sistemico: questa definizione non è solo riferita alla professione tecnica ma alla capacità di utilizzare nuovi strumenti e discipline per collaborare con altri attori a partire dalla fase iniziale del progetto.
Gabriella Simone
Architetta | Business Designer | Retail Designer
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Professionisti specializzati nel retail