Dall’idea all’impresa con il business design
“Le start up sono organizzazioni temporanee alla ricerca di un modello di business”.
Con questa frase Steve Blank (Innovatore, imprenditore e Professore alla Stanford University) afferma che trasformare un’idea in una startup, o in una nuova offerta da parte di un’impresa già esistente, è tutt’altro che semplice e richiede l’attivazione di un vero e proprio processo di ricerca di un modello di business.
Detto in altri termini: “la migliore delle idee non è sufficiente per dare vita ad un’impresa di successo”.
Non basta perché:
- occorre chiarire bene, a sé stessi prima che agli altri, il problema che si intende risolvere con il proprio prodotto o servizio
- occorre individuare coloro che vivono il problema che si intende risolvere e come lo stanno affrontando, prima del lancio della nostra nuova soluzione
- occorre, infine, valutare la fattibilità della propria idea di business non solo in termini tecnici e tecnologici, cosa sulla quale ci si concentra maggiormente nel momento del lancio di una nuova soluzione, ma anche in termini di sostenibilità economica, finanziaria e ambientale e di capacità di attivare i canali giusti per far scoprire al cliente questa nuova possibilità di soluzione al suo problema.
Si tratta di seguire, quindi, un vero e proprio percorso di ricerca, definizione e validazione degli elementi fondanti del business: il business design.
Un percorso di questo genere presenta due fondamentali vantaggi: è efficace ed ecologico.
Efficace perché si concentra sugli elementi fondamentali del valore per il cliente, cosa è veramente importante e, grazie alla validazione sul campo, adegua rapidamente le caratteristiche della soluzione per aumentarne la desiderabilità e arrivare velocemente sul mercato.
Ecologico perché minimizza l’investimento richiesto per l’avvio di nuove soluzioni, riduce il tempo e le risorse economiche spese su elementi poco significativi per il cliente, e avvia lo sviluppo della soluzione definitiva solo quando si è certi di aver imboccato la strada giusta.
Per il terzo anno consecutivo adotteremo questo approccio, insieme ai miei colleghi di Opera, nel progetto “Idea Enterprise” promosso dal Rotary club di Fermo.
La cosa che stupisce maggiormente, sia noi che i ragazzi che propongono le loro idee di startup, è lo stupore che ad un certo punto del percorso formativo si manifesta tra i partecipanti, lo scoprire che l’idea è insufficiente se non si è pensato all’intero modello di business, se non sono stati chiariti gli elementi sui quali si fonderà la nuova impresa e, soprattutto, se non è stata testata la desiderabilità della soluzione.
Dopotutto la causa principale di fallimento delle startup è che nessuno vuole la soluzione che si propone.
Articolo di Giuseppe Di Monte